Ott 08
2020

Cosa vuoi che sia un like? 

Una parentesi rosa tra: Dove vuoi che ti “porto” mucciniano recitato male da Raul Bova e  “mi piaci tanto quanto un pollice” ma solo su post o su foto profilo!
 
Il like o il “mi piace”, oggi al tempo di chiusure e coprifuoco vari, diventa la chiave di volta dei nuovi DPCM, intesi come: DOBBIAMO PER FORZA CONNETTERCI MOLTO ma con le dovute distanze di sicurezza e i gesti barriera che per i Mark e le Pamela sui social, sono sinonimo di corteggiamenti, a click di like volant e screenshot manent.  
 
Like, dunque come: endorsement, come interesse virtuale, come presenza-assenza, come autocelebrazione, come leccalike.
 
Ci sono i likeman e le likewoman, generatori di apprezzamenti. Puoi postare qualunque cosa sui tuoi canali social, loro sono sempre lì, a dimostrarti che ci sono.
 
Ma avete mai provate a chiedergli perché lo fanno?
 
Non lo sanno spiegare, un po' come i tanti virologi con il Covid-19: gli piace tutto di te o forse niente; sei la sua debole influenza o la sua malattia letale.
 
Il loro è un atteggiamento convulsivo per tenere in piedi o rianimare più contatti senza mai uscire dal virtuale.
 
I richiedenti like: sono i cacciatori di conferme. Like a te se tu like a me. Ovviamente la richiesta del like può variare: per aumentare il numero di mi piace su una pubblicazione o per dimostrare di essere il prossimo influencer che verrà contattato dal premier Conte.
 
E poi ancora ci sono i richiedenti like per scattaria. Un like su un post o una foto può scatenare reazioni svariate: dalla gelosia al panico. “Gli ha messo un like. Mi ha messo un like”.
 
I controllori di like: attenzionano smaniosamente chi mette like alle foto di Lei o Lui che gli interessano e poi vanno di controllo incrociato sui profili più a rischio. Gli amanti generalmente non mettono mai “Mi piace” per non farsi sgamare dai loro compagni di vita reale.
 
Gli strateghi del like: in questa categoria sono inclusi tutti gli ex o vecchie glorie che in un momento malinconico, di stop dalla precedente relazione, apprezzano chi non hanno scelto o voluto in un passato assai remoto. Per la serie: non ti voglio ma mi piaci.
 
I like della disperazione: sono i soggetti che per farsi notare dal pubblico in prima fila sulla sua bacheca si mettono il like da soli. Autocompiacimento o compassione?
 
Nel circuito del leccalike virtuale dunque, se il like fosse una sfumatura sarebbe di color grigio, se il like fosse un animale sarebbe la volpe, che quando non arriva all’uva smette di apprezzare.
 

 

Rossana Muraca 🍬

 

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