Il glossario de: “Il mio Mark Caltagirone”
#specialemarkcaltagirone
#parliamoconleparole
In attesa delle sorprese natalizie la rubrica social: “Il mio Mark Caltagirone”, a partire da oggi, nel suo doppio appuntamento del martedì e del giovedì, si arricchirà di un glossario molto “digital love”.
Si chiama “Parlami d’Amore” ed è il titolo della nuova raccolta di termini e modi di dire, tratti dai linguaggi emotivo-sentimentali della NET generation e venuti fuori dagli identikit dei Mark Caltagirone di turno, nelle due stagioni della rubrica: #aciascunoilsuo ed #ilprimoamorenonsiscordamai.
L’Amore di cui tanto si fa fatica a parlare, per cui non si trovano quasi mai le parole giuste, diventa Amore sintetizzato, raccontato e mai spiegato.
Nella società del consumismo emotivo, l’Amore è amore che condivide l’apparenza. È Amore dello “sta scrivendo” e dello “sta visualizzando”.
È Amore che si può dire solo in chat in maniera frettolosa e quasi mai veritiera.
È Amore della copia e incolla.
È Amore dal contenuto cestinabile.
È Amore sì, ma è amore digitale che nasce nell’era del mutismo sentimentale in cui la vale la regola: “Io vedo, non sento ma chatto”.
Così sarà capitato anche a voi di trovarvi seduti ad un tavolino di un bar, in una sala d’attesa di un aeroporto ed ascoltare dalle persone discorsi del tipo:
“Si l’ho visto, l’ho letto su Facebook!”
“Ti ho visto in una storia, eri lì, facevi questo, facevi quello!”
“Sai, non mi posso sbagliare, Mark era taggato a Honolulu, era online alle 15,40, era felice l’ho capito dalla faccina…”
Ed ancora
“Mi ha messo un like, mi ha cuorato, ha avuto una reazione …”
+++ Attenzione people+++
#restiamoreali
La generazione della rete, infatti, che twitta, posta, chatta ma parla sempre meno si serve di una lingua smarthphonizzata, fatta di hashtag, gif, stickers, emoticon.
Parole accorciate, abbreviate, inventate dalla tv, dal costume e dalla società.
Parole spesso internazionalizzate, impoverite nel loro reale significato.
Parole non solo come pietre (come diceva il maestro Andrea Camilleri) ma come schegge impazzite che si rincorrono, esagerano, illudono e in alcuni casi feriscono.
Ciao diventa hola, buongiorno diventa Bg, ti voglio bene diventa tvb, ti amo diventa ti lovvo.
Il dizionario della lingua italiana è stato cosi sostituito da Instagram, l’enciclopedia delle immagini, con le parole che diventano etichette di tendenza.
Do you like? Yes i post!
È il nuovo credo a cui non sappiamo più rinunciare.
Rispondiamo ormai in maniera quasi automatica, sembriamo tanti Siri ed Alexa.
Non può valere il detto: Parla come chatti!
Parliamo con le parole, con le belle parole d’amore, quelle che esprimono concetti che diventano fatti!
Rossana Muraca